Benzina... Ma quanto ci costi?

 

Quello del caro benzina è un tema molto scottante in questi giorni…
Infatti, è notizia di poco fa, nei distributori la benzina ha superato la soglia record di 1,60€ al litro, spodestando di gran lunga il triste primato di 1,56€/l raggiunto nel 2008.

Ma con chi dobbiamo prendercela?

“E’ ovvio!” dico io: “con i gestori e le grosse compagnie petrolifere!”

Invece non è proprio così…

La colpa è anche dello Stato che applica un’imposta chiamata accisa sui carburanti.

Ma che cosa sono precisamente le accise?

Le accise sono delle imposte che vanno nelle casse dello stato. Vi elenco alcuni elementi che compongono le accise:

  • 1,90 lire al litro per finanziare la guerra in Etiopia del 1935;

  • 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;

  • 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;

  • 10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;

  • 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;

  • 99 lire per il finanziamento del terremoto in Friuli del 1976;

  • 75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;

  • 205 lire per il finanziamento della guerra della guerra del Libano del 1983;

  • 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia Erzegovina del 1996.

Adesso la domanda sorge spontanea: “Ma devo andare io a dire ai politici che la guerra in Etiopia del 1935 è finita? Così anche la crisi di Seuz, la guerra in Libano e la guerra in Bosnia appartengono al passato?!”

Ovviamente, siccome lo Stato non è mai “sazio", ha dovuto mettere la ciliegina sulla torta: all’accisa va anche aggiunta l’Iva del 20%.

Ora, calcolatrice alla mano, facciamo due conti:

  • Costo della benzina alla pompa: € 1,60

  • Tolgo l’Iva: -0,27 €;

  • Tolgo le accise: -0,56€

Alla fine, senza le tasse e le accise, il costo di un litro di benzina si aggira attorno ai 0,77 €.

Lo voglio sottolineare anche in lettere: Settantasette centesimi di euro!

Consideriamo una macchina di media cilindrata: per  fare un pieno di benzina si spendono circa 80,00€ mentre senza tasse e accise solo 38,50€. Meno della metà.

 

E noi cosa possiamo fare?!

Nel 2007 c’è stato un tentativo di “boicottaggio” nei confronti di alcune compagnie petrolifere.  

Mi spiego meglio: divulgando in rete la solita “catena di Sant’Antonio” tramite internet e posta elettronica, alcuni audaci hanno tentato di convincere 300.000 persone a non rifornirsi presso le due più grandi compagnie petrolifere presenti in Italia, la Shell e la Esso.

Secondo gli ideatori della “catena”, non rifornendosi per alcuni mesi da questi due marchi, si avrebbe avuto un brusco calo dei prezzi da parte della compagnia per recuperare i mancati guadagni…

La loro azione però non ebbe l’effetto sperato.

Mi sono chiesto il perché non sia andato a buon fine l’ammirabile tentativo; la risposta è molto semplice:

gli utenti che non si rifornivano più da Shell ed Esso, sono andati comunque a fare rifornimento da altri marchi, pagando le accise allo Stato pertanto, anche se le compagnie colpite abbassano il prezzo di alcuni centesimi di euro, non si riesce ad abbassare drasticamente il prezzo finale finché lo Stato non si decide ad abbassare o addirittura togliere queste accise!

 

Concludo dicendo che il vero oro nero che fa guadagnare tanto lo stato non è il petrolio in se stesso, ma siamo noi consumatori finali che prendiamo la macchina anche per fare solamente 100 mt.
Bisognerebbe cambiare mentalità...

Io ci provo. E’ sempre un buon inizio...