Il terremoto in Giappone ha permesso di dimostrare che i giornalisti e il giornalismo vengono prima della tecnologia. E al suo posto, quando manca l’energia che alimenta i sistemi digitali di composizione e stampa dei giornali. 

Dal 21 marzo per un’intera settimana di blackout, a Ishinomaki, 160mila abitanti, quattormila tra morti e dispersi, 80% di case distrutte, i redattori del quotidiano “Ishinomaki Hibi Shimbun” hanno usato i soli mezzi di cui disponevano, carta e penna, per informare la gente di ciò che stava succedendo. Sei redattori raccoglievano le notizie di giorno e tre le scrivevano a mano la sera, con pennarelli alla luce delle torce elettriche, su larghi fogli formato manifesto che venivano poi appesi agli ingressi dei centri di soccorso. 

Quando Carrie Christoffer, dirigente del Museo del giornalismo Newseum a Washington, ha letto questa storia su Washington Post, ha chiesto all’editore dell’Ishinomaki Hibi Shimbun, e ottenuto, di acquistare sette delle edizioni originali di quei giorni. Dal 2 maggio i quotidiani-manifesto sono esposti al museo in una mostra alla Time Warner World News Gallery, tributo dell’insopprimibile bisogno di conoscenza delle popolazioni, e del ruolo insostituibile di testimonianza dei reporter. 

Durante la Guerra Civile nel 1863, il The Daily Citizen di Vicksburg, Mississippi, aveva usato la stessa tecnica per difficoltà a stampare. “Questa è l’ultima edizione da parete”, scrisse quando il problema tecnico fu risolto. Esposta anch’essa al Newseum, oggi si ritrova con 7 sorelle di 148 anni più giovani. 

Fonte: Glauco Maggi - New York 

Nonostante tutto ciò che si sente dire, che i giornali non li legge quasi nessuno, che pochi si interessano a ciò che succede nel mondo, da questo articolo ricaviamo che se l’argomento ci riguarda direttamente siamo disposti a tutto pur di conoscere, pur di far circolare l’ informazione, anche ritornare al lavoro degli amanuensi del XIV e XV secolo. 

Ed è forse proprio quest’interesse, il coinvolgimento che ci manca quando apriamo il giornale, quando volutamente saltiamo le prime 8-10pagine del quotidiano, perchè pensiamo la politica  sia estranea a noi... 

...anche se in fondo in fondo sappiamo che la politica ci riguarda direttamente, anzi “In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”. 

Comunque per concludere: geniale l’Ipad, convenienti gli acquisti on-line, comodissime ed efficientissime le mail... ma senza l’energia siamo proprio costretti a far un passo indietro.

Piccole curiosità: 

La scoperta del procedimento per la fabbricazione della carta come riferiscono antichi cronisti e commentatori occidentali fu inventata intorno al 105 a.C. dall'eunuco Ts'ai Lun

La matita vera e propria è invece un'invenzione per così dire più vicina a noi, infatti la sua scoperta risale alla metà del XVI secolo. 

Verso la fine del 1800 fecero la loro comparsa le prime penne stilografiche che, grazie alla loro maneggevolezza e comodità ebbero grande successo.