Cosa devo fare, come devo vivere per vivere realmente, per trovare la vita?
Come vivere, perché vivere?

Io giovane, io adulto, spesso desidero ardentemente che l’esistenza quotidiana trovi senso, trovi pienezza, trovi verità.
I grandi interrogativi che mi porto dentro rimangono sempre, anzi, di più sembrano rinascere sempre: chi sono?, da dove vengo?, per chi vivo?
Forse per il mio ragazzo, per mio marito, per i miei figli o per il mio lavoro????

Mi accorgo poi che è proprio guardando in me stessa con verità, con sincerità e con coraggio che intuisco la precarietà della vita e l’insoddisfazione mi assale: nessuna cosa concreta riesce a colmare la domanda. Alla fine tutte le promesse si dimostrano spesso insufficienti.

Non c’e’ problema ragazzi, mi iscrivo al corso pedagogico EGALIA e volo a Stoccolma, dove due bambole senza sesso, una con un'espressione triste, l'altra felice.
Si chiamano "emotion dolls" e fanno parte dei giochi utilizzati nel percorso pedagogico di Egalia, una scuola materna di Stoccolma. Ogni riferimento al genere sessuale va evitato. Per questo Biancaneve e Cenerentola hanno lasciato spazio alla storia di due giraffe, maschi, che vogliono un figlio e finiscono per adottare un uovo di coccodrillo: l'obiettivo è che i bambini seguano spontaneamente le loro inclinazioni, senza cadere nello stereotipo che vorrebbe i maschietti rincorrersi con in mano pistole giocattolo e le bambine fare le treccine alle bambole. (ndr tempi)

Ad Egalia il corpo docenti non usa i pronomi "lui" e "lei", ma il neutro, che in Svedese non esiste, l'hanno inventato apposta: "hen", a metà strada tra "hon" (maschile) e "han" (femminile).
Ogni bambino decide il proprio sesso in libertà!!!!

A voi il commento, a me in questo momento viene in mente solo mio nonno che sicuramente mi avrebbe detto: "A questo punto prendi la vanga e inizia a vangare."