Giocatori di videogame online svelano i segreti di una proteina virale
Risolto da appassionati del gioco “Foldit” un enigma per gli scienziati: risultati utili per farmaci anti-AIDS
MILANO - Sono diventati ricercatori per gioco, letteralmente: gli appassionati del gioco online “Foldit” hanno risolto un enigma su cui gli scienziati si spaccavano la testa da tempo, riuscendo a ricostruire la struttura di un enzima retrovirale e aprendo probabilmente la strada a nuovi farmaci anti-AIDS. Tanto che i ricercatori si sono inchinati alla loro bravura e hanno piazzato in bella vista il nome dei giocatori fra gli autori del lavoro scientifico che sancisce la scoperta, pubblicato per giunta su Nature Structural and Molecular Biology, una delle “bibbie” del settore.
ENZIMA – Tutto nasce da un gruppo di ricercatori (veri) che cercavano da tempo di ricostruire la struttura di un importante enzima di virus simili ad HIV. Coi loro modelli computerizzati non riuscivano a venirne a capo, così hanno pensato di lanciare la sfida sul sito di Foldit: «Volevamo vedere se l'intuizione umana riusciva ad andare oltre rispetto ai nostri computer», sintetizza il biochimico dell'università di Washington Firas Khatib. La risposta è indubitabilmente sì, visto che gli adepti del gioco non solo hanno raccolto la sfida, ma hanno risolto il rompicapo biochimico proponendo un modello dell'enzima in pochi giorni. C'è di più: «La superficie della molecola ha rivelato siti che possono diventare possibili obiettivi per nuovi farmaci antiretrovirali, che potrebbero rivelarsi utili anche contro l'AIDS», spiega Khatib. Secondo i ricercatori “ufficiali”, questo è stato un esempio di proficua collaborazione uomo-computer: restare troppo ancorati ai modelli computerizzati, come a volte capita ai biochimici di professione, può non bastare a risolvere la struttura di certe molecole. E allora può arrivare in aiuto la fantasia di una comunità di giocatori come quella di Foldit.
GIOCO – Il gioco è stato messo a punto da scienziati veri, gli esperti del Center for Game Science dell'università di Washington, con lo scopo di avvicinare il pubblico in maniera piacevole e accattivante alle scoperte scientifiche. E in effetti Foldit sembra fatto apposta per chi voglia divertirsi con strutture arzigogolate, strane e affascinanti come quelle delle proteine: i giocatori (sono ormai migliaia in tutto il mondo) cooperano e si sfidano per svelare lo “scheletro” di proteine di vario genere. Di solito si tratta di casi ipotetici, stavolta invece sul sito era stato posto un quesito scientifico reale. E i giocatori si sono scatenati, suddividendosi in gruppi come il Foldit Contenders Group o il Foldit Void Crushers Group. Sul sito si impara come ruotare le catene di aminoacidi in un cyberspazio tridimensionale e passo passo ci si avvicina alla creazione di un modello grafico di struttura proteica realistica, che potrebbe “funzionare” nella realtà. Man mano che i giocatori inviano le loro prove, i ricercatori modificano il sito, lo migliorano e nel contempo studiano le strategie di risoluzione dei problemi di “profani” prestati alla scienza: questo perché hanno capito che a volte ci vogliono menti “fresche” e meno condizionate dal sapere tradizionale per trovare il dettaglio sfuggito a tutti e risolvere un problema che pareva senza soluzioni. «Le persone hanno capacità di ragionamento e talvolta anche spaziali che i computer non hanno – spiega Seth Cooper, informatico che ha creato Foldit e ha anche seguito lo studio sull'enzima retrovirale –. Un gioco come Foldit riesce a mettere assieme le peculiarità dell'uomo e del computer, permettendo risultati che altrimenti non sarebbe possibile raggiungere. I nostri giocatori sono ingegnosi e la loro è una forza formidabile, che possiamo usare per risolvere molti problemi scientifici». Siamo solo all'inizio, quindi: chi vuol provare a fare lo scienziato, davvero o anche solo per gioco, non ha che da collegarsi al sito web.
Che aspetti? Dai fai una partita anche tu!