La Lum de Roisc

Segui anche il nostro blog!!

lavitaaroisc.blogspot.it       

potrai trovare qualche input interessante come questo: 

"Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore"

estate007

dove è la tua casa?

Per  info 

340 4118323 oppure scrivi a
info@lalumderoisc.it
www.lalumderoisc.it




Affidamento al Cuore

Immacolato di Maria.

 

Consacrazione Regina dell'Amore

I nostri Partner

L'uomo che cattura i fiocchi di neve

 

Un fotografo americano ha ripreso con il suo obiettivo macro i minuscoli cristalli che cadono dal cielo: ne è nato un volume per ragazzi che ha conquistato il pubblico adulto

Sono solidi, cristallini, adamantini. Ma basta toccarli con un dito perché svaporino, svaniscano nel nulla. Esprimono la perfezione di una figura geometrica, l’esattezza di una formula matematica, la necessità di una legge della fisica. Eppure precipitano nel caos, in tempestosa casualità. Si formano in una struttura regolare: semplice, simmetrica, sempre identica. Però non ce n’è uno uguale all’altro. Spiegare o sanare simili contraddizioni è cruccio da acchiappanuvole, cacciatori di farfalle, raccoglitori di polvere di stelle. E appunto reali e favolose, naturali e meravigliose quanto stelle farfalle e nuvole sono le prede che un sognatore/ricercatore come Mark Cassino si è dedicato per anni a catturare. Stelle di ghiaccio, frantumi di nuvole, ali filigranate di brina. Fiocchi di neve.

Cassino, che vive nel Michigan, a Kalamazoo, fa il fotografo e impiega le sue competenze tecniche per esplorare i dettagli minimi del regno naturale: falene, farfalle e libellule, petali, piume e foglie autunnali. Ne ha raccolti e conservati innumerevoli. Colti con lo sguardo e la lente di un obiettivo macro. Messi sottovetro o sul vetrino di un microscopio opportunamente raffreddato. Ritratti e registrati con tanto di luogo e data nel diario delle sue uscite sul campo. Dispiegati poi in selezione spettacolare nel libro della storia della neve: The Story of Snow. The Science of Winter’s Wonder . Scritto con la consulenza del fisico Jon Nelson, illustrato sontuosamente dai suoi scatti, pubblicato da Chronicle Books in una collana per ragazzi. È infatti a lettori di età compresa tra i cinque e gli undici anni che Cassino immaginava di destinare il suo racconto: insieme scientifico e fiabesco, didattico e poetico, dispensatore di informazione e di fascinazione… Poi è finita che il testo, pluripremiato nella letteratura per l’infanzia, ha conquistato il pubblico adulto. Per fortuna, se è vero che si può dire d’essere ancora giovani finché ci si sa emozionare per una nevicata. A destare il nostro stupore infantile, a ridestare il nostro animo bambino è una vecchia storia. Antica come le forze di attrazione elementare che, attive sulle molecole dell’acqua, le saldano nel modo più compatto in una figura di pianta esagonale: come le faccette di un diamante o le cellette del favo nell’alveare.

Perché sei?, chiede ingenuamente Cassino anticipando la sincera curiosità del lettore. La risposta, indefettibile, arriva con l’evidenza di un grafico: quello che mostra la struttura molecolare dell’acqua e l’ordine in cui vi si dispongono le particelle di idrogeno e di ossigeno. Gli scienziati però furono i primi a fantasticare su queste gemme a sei punte. A immaginare come poterne fare dono, come poterle trasformare nei gioielli più adatti a ornare una strenna di Natale. Giovanni Keplero per esempio. Cassino non ha bisogno di inventarsi nulla: basta che attinga alla natura e alla storia per risalire a un caso illuminante e delicato.

Accadde a Praga, nel 1611. In una nevosa notte di fine dicembre Keplero camminava tutto solo sul Ponte Carlo, afflitto dal freddo e dall’angustia di non avere un regalo da offrire per capodanno al suo amico e mecenate, protettore e benefattore, il dignitario dell’imperatore di Boemia e sostenitore di scienziati e letterati Johannes Matthäus von Wackenfels. Mentre, assorto nei suoi pensieri, osservava i fiocchi che gli cadevano sulle falde del pastrano, fu colto di sorpresa da un’idea. A quell’amante delle arti che si dilettava del Nulla doveva donare un oggetto «di tenue importanza, di piccola misura, di prezzo minimo, e neanche granché durevole». Un rompicapo per ricomporre il disegno della neve. Compose così in forma di trattato la sua strenna. Lo intitolò Strena seu de nive sexangula . Lo dedicò «all’Illustre Signor Consigliere aulico di sua Maestà l’Imperatore, Cavaliere del Vello d’Oro e titolare di molte altre distinzioni». E vi riunì a mo’ di congettura le ragioni per cui «le nevi, alla loro prima caduta, prima di aggrovigliarsi in fiocchi più grossi, sono sempre esagonali, e hanno, ogni volta, sei raggi vellutati come piume». L’esagono, ipotizzava l’astronomo, era il poligono più vicino al cerchio a originare una tassellatura del piano; compariva nella struttura dei corpi inanimati, distinti da animali o vegetali; era un riflesso della mente del Creatore nella natura. Anche il giglio però aveva sei petali, e i minerali presentavano un’infinità di forme… Infine Keplero si arrese, non giunse a una conclusione, offrì il proprio libello come «un’approssimazione» e invitò il suo lettore a cercare da solo la risposta.

Più che una spiegazione, insomma, il De nive sexangula forniva un invito alla contemplazione. Così l’ha raccolto a distanza di secoli Cassino. Che, per amor di sapere e di stupore, ha trascorso giornate intere perscrutando - racconta - la superficie gelata delle fontane, «dove il ghiaccio talvolta si raccoglie formando fioriture concave come vasi giapponesi». Ha sostato, descrive con buona dose di autoironia, con cavalletto e teleobiettivo di fronte alle macchine parcheggiate e ai passanti interdetti per ritrarre «le ondulazioni della glassa di brina sul parabrezza». Soprattutto, ha filmato in microsequenze il clinamen dei corpuscoli che scendono dal cielo, la caduta dalle nuvole, la pioggia dei cristalli che, lasciando le alte sfere, rinunciano all’astrazione della geometria, moltiplicano all’infinito la varietà delle simmetrie, risentono di agenti atmosferici, venti, temperatura, umidità, si mescolano con i cascami della terra. Ma, accesi per un istante - presi di scatto, colti dal flash - fanno brillare splendidamente la loro effimera perfezione. Prima di abbandonarsi, su una bianca coltre, al loro (nemmeno eterno) riposo.

 

 

COMUNITA'

FIGLI DEL SACRO CUORE DI GESU'

EVENTO IMPORTANTE

11.06.2017

http://figlidelsacrocuore.it/

PRIMI VOTI PRONUNCIATI DA GLORIA MEDEI

PER ENTRARE NELLA COMUNITA' DEI CONSACRATI

FIGLI E FIGLIE DEL SACRO CUORE DI GESU'.

Il suo nuovo nome è Gloria, Gioia della Croce

Only Light

Comunicare, esprimere, trasmettere... noi siamo pronti e voi?

Passa a trovarci nel nuovo negozio di Soraga!

Light & Joy

Scopri anche tu il piccolo mondo di Light and Joy!

www.lightandjoy.eu

Fassa a Parte

 

Per le tue vacanze in Val di Fassa: 
www.fassaaparte.it