I nostri vicini.
È proprio un “SINODO SOCIAL” quello che si sta svolgendo nella vicina diocesi di Bolzano- Bessanone sotto la guida del Pastore Ivo Muser. Oltre alle commissioni tradizionali, organo primario e di lavoro sinoidale, sono stati aperti anche degli OPEN SPACE.

Queste nuove “commissioni” vedono l’apertura del dibattito sulla guida della Chiesa dove possono intervenire laici in luoghi extra ecclesiali. Grande è stata la partecipazione della popolazioni, contando a volte addirittura una folta platea di 1000 persone. Gli interessati potevano partecipare alle discussioni intervenendo anche dal web.
Ed è proprio sui laici, sui giovani e sulla radicalità del vangelo, che la chiesa di Bolzano-Bressanone ha deciso di scommettere per guardare al futuro chiamando il sinodo: “Sulla Tua parola con gioia e speranza”. “Vivere oggi, credere oggi, riconoscere oggi il nostro mandato e gettare le nostre reti! Tenendo come visione fondamentale L’uomo. L’uomo è la via del sinodo perché l’uomo di oggi vede il suo mandato nello stare vicino alle persone nella gioia e nella speranza, nelle difficoltà e nelle preoccupazioni della vita”.


È stata una sfida ardua soprattutto perché si sono affrontati temi come la famiglia e matrimonio: temi che oggi più che mai risultano delle patate bollenti per le questioni che vedono aprirai dopo il primo incontro del sinodo indetto da Papa Francesco. Temi che debbono però trovare riscontri concreti e risposte sicure nella vita reale della gente.


Nelle tematiche relative alla liturgia emerge una chiara opzione per una Chiesa costruita dal basso a partire dall’impegno e dalla responsabilità dei laici valorizzando le piccole comunità sul territorio, come realtà vive pur in assenza di un sacerdote.
Una forte apertura è stata espressa invece nell’utilizzo dei media – in special modo dei nuovi media – per comunicare il Vangelo al mondo.
Sui sacramenti è stato deciso di uscire dagli schemi tradizionali della preparazione, favorendo percorsi differenziati in base all’età, in modo da favorire una scelta consapevole e responsabile delle persone.


Le commissioni hanno ritenuto anche opportuno affrontare temi sovra diocesani per prender coscienza del pensiero altoatesino su questioni che riguardano la chiesa cattolica come il celibato e la comunione per i divorziati e risposati. Tuttavia è chiaro però - aggiunge il vescovo, “che ci sono temi e decisioni che non competono un vescovo, una diocesi o un Sinodo diocesano” e proprio per non generare fraintendimenti o equivoci ha chiesto che non si usi più lo strumento della votazione per quelli che sono i temi che esulano dalle competenze di una diocesi. Chiedendo di porre un accento maggiore sulle argomentazioni teologiche piuttosto che ai numeri.


Dunque una chiesa viva, che discute, che cerca il confronto con i fedeli in modo da percorrere veramente insieme (syn) il cammino (odòs) e che in questo senso offre un grande esempio di rispetto, dialogo e democrazia.


Speriamo che la chiarezza e la verità in questo, come in tanti altri sinodi, incontri e realtà delle diocesi sparse per il mondo, trovino sempre quella sincerità che altro non è che zelo per le anime e ricerca assoluta solamente della salus animarum… la salvezza delle anime!!